1. BRING US BACK TO LIFE Andrea De Marco 4:17
  2. Bianco su Bianco Andrea De Marco 3:14
  3. Evelyn Andrea De Marco 3:39
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Biografia

Le prime composizioni di Andrea risalgono all’età adolescenziale quando, insieme alla sua band Elisir, ha scritto i suoi primi riff sulle sei corde. A partire da questi anni, la passione per la chitarra cresce in maniera esponenziale.

Nel 2001 la curiosità e l’interesse per il genere celtico e medievale portano Andrea a dare vita a un progetto pop/folk chiamato Cagliostro, insieme al fratello Stefano, a cui fa seguito, dieci anni più tardi, il suo primo album originale, “Legends & Tales”.

Grazie a YouTube, conosce Tommy Emmanuel e si innamora subito della sua tecnica e di quella capacità di rendere semplice qualsiasi cosa con la chitarra acustica. Inizia così a studiare il fingerpicking classico e moderno, con tapping e percussioni che, unito alla tecnica acquisita negli anni con la chitarra elettrica, va a comporre quello che è il suo stile personale, caratterizzato dalla ricerca di melodie orecchiabili e sensibili. Obiettivo: arrivare e rimanere nel cuore di chi lo ascolta.

Nel 2013 incide il suo primo Ep acustico in fingerstyle, “Heartwood”, trovando immediatamente un ottimo riscontro dal pubblico, tanto da esibirsi all’Acoustic Guitar Meeting, un importante festival di Sarzana dedicato al mondo della chitarra acustica.

3 anni più tardi, insieme alla sua band Alternative Rock, i Drop D, scrive e pubblica “Bipolar Disorder”, un concept album sullo stile di “Scenes from a Memory” dei Dream Theater, una delle band di ispirazione del quartetto prog imolese.

Nell’autunno 2017 Andrea esce con il suo disco di maggior spessore, “Acer Rubrum”, prodotto dalla storica casa editrice Fingerpicking.net. Canzoni cariche di emotività insieme a qualche traccia più articolata per gli amanti delle tecniche più moderne con la chitarra acustica, il tutto mixato e masterizzato in ottima fattura dallo studio “Ex cantine” di Simone Pirazzoli e dalle sapienti mani di Nicola Fantozzi.
Accompagnato dal contrabbassista Iader Berti, il disco viene ufficialmente presentato in molti locali centrosettentrionali dell’Italia.

Insieme all’amico Igor Piattesi, voce dei Vicolo Inferno e ospite in due brani di “Acer Rubrum”, fonda I Rastrelli Sdentati, duo acustico di riferimento di Andrea.

La band nasce nel 2012 come tribute band degli Alter Bridge con la seguente line up:
Loris Bertini – voce (ex Foche d’Artificio);
Andrea De Marco – chitarra solista;
Andrea Trevisan – chitarra ritmica (ex basso Foche d’Artificio);
Andrea Raffucci – basso (ex Halo);
Michele Gollini – batteria (ex Metalmeccanica).
Dopo poco tempo, per necessità tecniche e motivi personali, Andrea Trevisan lascia il posto a Flavio Fiumi (ex Metalmeccanica).
Due anni dopo (2014) la band si vede costretta a sostituire anche il bassista. La scelta si rivela difficoltosa e solo dopo circa 6 mesi, la band trova nel giovane Alessandro Cardenà l’elemento giusto per la sezione ritmica.
Contemporaneamente, l’uscita dal gruppo del cantante Bertini spinge la band a cambiare le carte in tavola, ma non le sonorità, sempre legate ad accordature “droppate”.
Alla voce/chitarra passa De Marco e la band incomincia a scrivere pezzi propri, caratterizzati sempre da un sound modern rock alla Alter Bridge, ma con influenze progressive alla Dream Theater e Symphony X, particolarmente apprezzate dai membri del gruppo.
Nel 2015 la band scrive il suo primo concept album autoprodotto dal titolo “Bipolar Disorder” che vedrà l’uscità nella seconda metà del 2016.
Successivamente avviene ancora un ultimo cambiamento alla sessione ritmica, nello specifico Alessandro Cardenà viene sostituito dall’altrettanto giovane ma talentoso bassista Patrik Betti.

Attuale line up:
Andrea De Marco – voce/chitarra ritmica e solista;
Flavio Fiumi – chitarra ritmica e solista;
Patrik Betti – basso;
Michele Gollini – batteria.

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Andrea De Marco (chitarra e voce) e Igor Piattesi (voce e cajon), attivi nel panorama hard rock/metal in band che li vedono come frontman (Drop D e Vicolo Inferno), prendono spunto da una locuzione dialettale Romagnola per dare il nome al loro progetto acustico, che rivisita in chiave finger style brani Rock, Pop, alcune colonne sonore e brani inediti contenuti in “Acer Rubrum”, debut solo album di Andrea.